Scontro al Cdm per il salvataggio della Banca Popolare di Bari. Italia Viva non presente: “Rottura nel metodo e nel merito”. Nel mirino il M5s.
ROMA – Il premier Conte ha convocato un Cdm d’urgenza per il salvataggio la Banca Popolare di Bari. La decisione è stata presa da Palazzo Chigi dopo la decisione da parte di Palazzo Koch di nominare un commissario per l’Istituto di credito pugliesi in grave difficoltà da mesi.
Da parte di Bankitalia si è deciso di mandare Enrico Ajello e Antonio Blandini come nuovi numeri uno della Banca in attesa di una cordata pronta a rivelare l’intero istituto: “La clientela – si legge nel comunicato – può continuare ad operare presso gli sportelli con la consueta fiducia“.
Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi su Banca Popolare di Bari
Nella serata di venerdì 13 dicembre 2019 si è tenuto un Consiglio dei ministri d’urgenza per cercare di salvare l’istituto di credito. Le ultime indiscrezioni parlano di circa un miliardo di euro anche se sulla cifra non ci sono conferme.
L’accelerazione è arrivata in modo improvviso visto che da Bruxelles lo stesso premier Conte aveva smentito la possibilità di intervenire per salvare le banche. Frase smentita dal Cdm convocato a Roma per provare a trovare una soluzione.
Il decreto per l’aumento di capitale viene bloccato dal veto del Movimento 5 Stelle che ha chiesto tempo e ulteriori riflessioni prima di prendere una decisione così importante e che in effetti stona con il passato dei pentastellati.
Italia Viva si chiama fuori
L’accelerazione non è piaciuta a Italia Viva che ha deciso di non partecipare al Consiglio dei ministri: “Segna un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito“, ha detto Luigi Marattin che accusa: “Stupisce che chi per anni ci ha attaccato demagogicamente su provvedimenti finalizzati a sostenere i risparmiatori, si renda oggi responsabile di un’operazione incredibile“.
Ed Ettore Rosato aggiunge: “Dopo che per anni i 5Stelle hanno costruito contro di noi la retorica sulle banche, oggi con il PD votano in Cdm a difesa di chi avrebbe dovuto ben amministrare. Noi non ci stiamo e non parteciperemo a questo voto. In attesa di vedere come lo giustificheranno“.